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domenica 30 dicembre 2012

Le anime nere del movimento arancione


rivoluzione-civile-ingroia








pubblico un articolo di Luigi Ippolito del 2004, giusto per apprezzare la bontà del movimento arancione di Kiev, il simbolo sopra fotografato è una casuale rappresentazione dei due diversi movimenti uniti dal colore arancione.

Dietro le manifestazioni festose e spontanee anche organizzazioni nazionalistiche e neofasciste

DAL NOSTRO INVIATO KIEV - A unirli è l' arancione, che a Kiev tinge tutto quello che incontra, dai cappelli alle sciarpe ai maglioni: il colore dei sostenitori di Viktor Yushchenko, il colore della rivoluzione ucraina del 2004. Ma sotto l' apparente tinta unita si celano diverse anime, alcune festose e spontanee, altre più plumbee e inquietanti. Senza dubbio, un movimento che ha portato in piazza in tutta l' Ucraina milioni di persone non può essere solo il frutto di un «complotto occidentale», come hanno denunciato i partigiani del filo-russo Viktor Yanukovich. E basta affacciarsi sul centro di Kiev per capirlo: è come se tutto Corso Vittorio Emanuele a Milano, o Via del Corso a Roma, fossero state trasformate in una immensa tendopoli dove vivono accampate da settimane migliaia di persone, per lo più giovani e giovanissimi. In un' atmosfera di festa permanente, con canti, balli, slogan, striscioni, amicizie e persino matrimoni. Tuttavia tanto entusiasmo ha un nocciolo duro, che va sotto il nome di «Pora» (È l' ora): questa organizzazione per lo più studentesca e giovanile ha le sue radici nei gruppi di protesta democratici e nazionalisti della fine degli Anni Novanta. Ma per forgiare il nucleo che ha costituito la punta di lancia della rivoluzione arancione è stata necessaria l' assistenza straniera, fornita dai serbi di «Otpor» (Resistenza), il movimento che ha rovesciato a Belgrado Slobodan Milosevic: i militanti ucraini di «Pora» hanno seguito seminari di «disobbedienza civile» e «organizzazione di massa» in Serbia e si sono poi giovati in patria dell' assistenza di un gruppo di consiglieri venuti apposta da Belgrado. Gli avversari di Yushchenko hanno visto in questo intervento serbo la mano dei servizi di intelligence americani o quanto meno i loro fondi. Anche se «Pora» ha sempre negato di aver ricevuto finanziamenti diretti dall' America. L' organizzazione è comparsa sulla scena nel marzo del 2004, con obiettivi limitati e una struttura organizzativa abbastanza semplice, basata sul reclutamento di giovani volontari e sulla disseminazione di informazioni via internet. I suoi militanti sono energici, ben motivati e a loro agio con le nuove tecnologie: tutte caratteristiche che ci si può aspettare da giovani professionisti urbani. «Pora» ha evitato di dotarsi di una leadership di alto profilo a favore di iniziative locali e di un gruppo di coordinatori centrali: fin dall' inizio ha sottolineato che non si sarebbe legata a nessun partito politico determinato, ma la polarizzazione della società durante la campagna elettorale ha finito per associare «Pora» con il movimento dei sostenitori di Yushchenko. «Pora» ha chiaramente svolto un ruolo fondamentale nel dare una scossa all' opposizione costituzionale che si era venuta coagulando attorno a Yushchenko. Le sue manifestazioni nel centro di Kiev e in altre città hanno dato all' opposizione il controllo fisico dei centri urbani in buona parte dell' Ucraina, eccettuato la zona orientale filo-russa. Con l' elezione di Yushchenko, «Pora» ha ottenuto il suo scopo immediato: ma ora è difficile che un tale movimento possa sciogliersi d' improvviso ed è molto probabile che continuerà a svolgere un ruolo decisivo nel cammino della democrazia ucraina. Una strada sulla quale si aggirano, però, anche ombre oscure che si affacciano dal passato. Nella tendopoli di Kiev spicca fra le altre la postazione dell' Una-Unso, decorata con croci para-celtiche e bandiere rosse e nere. Sono i neofascisti ucraini, le cui brigate si sono mischiate col movimento arancione, rappresentandone la frangia estrema nazionalista. Questo gruppo affonda le sue radici nel passato, in uno dei capitoli più bui della storia ucraina. L' Oun (Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini) aveva iniziato nel 1929 i suoi attacchi armati contro il potere sovietico in Ucraina. Durante la seconda guerra mondiale, il suo capo, Stepan Bandera, combattè a fianco degli occupanti nazisti. Nel 1941 il suo principale generale, Shuskievitch, indossando l' uniforme tedesca, si rese responsabile dello sterminio di migliaia di ebrei. Dopo la caduta dell' Unione Sovietica, i successori dell' Oun hanno fondato l' Una-Unso (Assemblea nazionale ucraina - Autodifesa popolare dell' Ucraina). Fra il 1999 e il 2000, questi neonazisti hanno incendiato a Leopoli case di comunisti, russi ed ebrei. E in questa regione l' ex dirigente dell' Una-Unso, Andry Shkil, è stato eletto al parlamento con il sostegno del partito di Yushchenko. Nella regione di Leopoli, roccaforte della rivoluzione arancione, le ex SS hanno ottenuto le stesse pensioni degli ex combattenti contro il nazismo. E il sito internet dell' Una-Unso ha fatto propaganda fin dall' inizio per Yushchenko. Ma non sarà con questo fardello che l' Ucraina arancione entrerà in Europa. Luigi Ippolito
Ippolito Luigi
Pagina 16
(28 dicembre 2004) - Corriere della Sera

domenica 23 dicembre 2012

Buon 2013 Italia


Dunque, la fine del mondo secondo leggenda Maya è superata, parevano i segreti di Fatima o le frasi ermetiche delle predizioni di Nostradamus, in sostanza grandissime stronzate!
Ed eccoci alla fine di un tormentato 2012 alle porte di un nuovo, ma non credo innovativo, anno 2013. L'Italia è allo stremo delle forze e la crisi europea non accenna a calmarsi, colpa delle grandi speculazioni corporative di banche assettate di sangue finanziario, di scelte politiche nazionalistiche (vedi Francia e Germania) che avevano il solo scopo di rafforzare l'economia interna in previsione di una crisi nata anni fa negli States per colpa di politiche sociali ed economiche disastrose a cura di mister Obama e mister Bush.
Ovviamente il tutto a spese degli stati comunitari già traballanti, per tutti quegli aspetti di economia e di politica cialtrona (Italia, Spagna e Grecia). In primis lo stato da sacrificare è stata la Grecia, che aveva un livello di corruzione e di casse vuote indicibile, poi Spagna e la beneamata nostra italietta degli inciucci e del “tira a campare”.
Ora abbiamo appena mandato a casa un governo di banchieri e grandi maestri accademici, vecchi burocrati strapagati, senza nessuna possibilità di ricatto in quanto già super pensionati e con eccellenti carriere arrivate al culmine della realizzazione, in grande parte coltivate a servizio della stessa politica a cui dovevano togliere le castagne dal fuoco.
Ora le castagne sono bruciate, e con loro i risparmi delle famiglie che hanno dovuto sobbarcarsi la grande parte di questa correzione di tendenza per fare cassa.
Ma di fatto cosa è successo? Si è creata questa famigerata campagna di disinformazione in cui si parlava di spread e di paura del domani, i fessi hanno abboccato all'amo ed hanno pagato di tasca propria con i risparmi, i beni immobili sono crollati di prezzo consentendone l'acquisto agli speculatori, le banche hanno aumentato i costi di gestione ed hanno cavalcato l'onda della paura imponendo la loro politica del prestito, la politica ha tirato i remi in barca non volendo alcuna responsabilità soggettiva delle sciagure in corso di realizzazione.
L'impresa e la produzione hanno subito rallentamenti, a danno dei piccoli imprenditori che sono stati spazzati via e degli operai che sono stati messi alla gogna quali fannulloni e viziati.
Il sistema pensionistico è stato corretto per avere numeri di proiezione accettabili, ma non annullando le superpensioni da ventimila euro al mese e le liquidazioni milionarie, bensì spostando la data di pensionamento di persone che a cinquant'anni ancora attendono un contratto di lavoro accettabile che consenta di avere una vera pensione con il sistema contributivo, e che probabilmente saranno tutte inserite nella politica del welfare tra pochi decenni.
Ed i grandi sprechi? i vergognosi finanziamenti ai partiti? le provincie? la scuola? la politica assitenziale a favore dei deboli? la responsabilità civile dei magistrati? le corporazioni e le caste degli ordini professionali? le leggi in materia di conflitto di interesse? la riduzione dei parlamentari? la cessazione delle supercollaborazioni esterne? il controllo e relativo taglio delle spese pubbliche? i paletti di spesa pubblica che Tremonti voleva imporre agli enti locali spreconi? la revisione dello strumento sindacale che è diventato troppo potente ed asservito ai partiti politici?
.....SILENZIO TOTALE.....
L'anno inizia con una crisi da apocalisse e finisce con uno spread traballante a 280, giusto qualche ora prima della fine della cura. Ma ci credono davvero così coglioni?
Ora il futuro è nelle mani di manager privarti senza scrupoli che, dopo aver fatto fallire tutto quanto potevano distruggere nelle loro aziende, puntano sulla carriera politica in quanto l'unica dove non è prevista responsabilità patrimoniale in caso di disastro.
Altresì è nelle mani di vecchi politici assettati di poltrona ed incarichi, mastini dei finanziamenti pubblici e della prepotenza, che con una faccia tosta sostengono di poter ricostruire ciò che hanno fatto crollare per ingordigia.
Facce di bronzo con etichette di destra, sinistra e centro, abituate alla ribalta dei media e abili pifferai di nostalgici credenti di sistemi totalitari già storicamente fallimentari. Poi ampio spazio alle correnti religiose, sia interne cavalcate dai vizi vaticani in nome di dio, o d'importazione in nome del nuovo dio che avanza, ma sempre poco democratiche e molto teocratiche.
In ultima la speranza per il paese che cambia, ex funzionari di giustizia che hanno finora avuto una vita strapagata all'insegna della spavalderia della propria onnipotenza, e che ora rivendicano di diritto azioni politiche prima effettuate quale giustizia sovrana.
Ed in ultimissima il popolo dei giullari e degli acrobati da strada, che in presenza di un vuoto incolmabile che si manifesta nel buco nero di materia insulsa della politica di professione, si propone quale nuovo governatore in nome e per conto del popolo. E paiono anche credibili quando in Sicilia portano una rivoluzione peggio di Roberspierre che fa tremare mafie e governi locali, ma appaiono in fondo come il maiale Napoleone della celebre “Fattoria” di Horwell.
Allora che dire? Buon 2013, lunga vita e viva l'Italia di Mazzini e di Garibaldi!

sabato 8 dicembre 2012

Berlusconi is dead by Bauhaus

Non credo siano molti a ricordare questo brano dei Bauhaus, io ci sono praticamente cresciuto, ascoltandolo assieme ai Joy Division ed a tutto quel filone dark anni '80.
Questo brano ovviamente è dedicato al rientro del Presidente, andate in rete a cercarvi il testo se siete più curiosi. AHAHAH


Animal farm - GRILLO & CASELEGGIO

Mentre leggevo i risultati della fantozziana votazione in rete per le primarie del "Movimento 5 stelle", come al solito mi è tornato in mente il classico maiale Napoleone. Devo dire che oramai le similitudini diventano sempre più imbarazzanti per il movimento del comico genovese, che vuole eliminare il tiranno fattore per poter ricostruire un mondo ...come dice lui! chissà se Orwell aveva previsto questo plagio tutto italiano.