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venerdì 11 gennaio 2013

Berlusconi vs Santoro&Travaglio




Normalmente non guardo programmi contenitore che parlano di politica, figuriamoci poi se condotto da Michele SANTORO, ma ieri ho deciso di fare una variante in quanto volevo godermi il match tra il nonno resuscitato e il fanghista Santoro con i suoi valletti.
Innanzi tutto mi sono divertito da impazzire, credo di avere riso almeno quanto "Recital" di GUZZANTI, e sono andato a letto dopo mezzanotte come se avessi finito una divertente tombolata!
Sul piano dei contenuti politici dei vari interventi, premetto ma chi ca...o se ne frega, tanto le campagne elettorali sono quei momenti in cui ti vendi pure la moglie pur di avere lo scanno del potere, quindi tendo a dare poco spessore alle dichiarazioni programmatiche o ai rilanci e ribassi delle promesse infime e bastarde.
Quindi quello che mi interessava e mi ha appassionato è stato l'aspetto comunicativo puro, l'aspetto emotivo dei personaggi sul palco e le reazioni che si susseguivano.
L'apertura di SANTORO è stata di pura retorica, facendo capire che il bene primario della puntata sarebbe stata verità e giustizia, non era certo un bancone della macelleria, e l'introduzione del berlusca è stata pacata con una continua ricerca da ambo le parti di prendere il polso dell'altro.
BERLUSCONI era molto teso, soffriva nella sedia scomoda da esame universitario, ma soprattuto in attesa dei colpi di cannone parlava lo stretto necessario, non aprendosi sia fisicamente che intellettualmente.
SANTORO ha intelligentemente capito che così non si sarebbe andati avanti e la gente si sarebbe annoiata, ha iniziato a punzecchiare con pacata ironia il cavaliere, lo ha portato ad aprirsi e ad interpretare in senso positivo le domande fatte dalle due vallette, rassicurandolo nel fatto che nessuno lo metteva alla gogna, si trattava di fare un confronto costruttivo. Ed infatti la puntata ha iniziato a prendere colore e tono, si è creata una metrica nel dialogo che ha consentito di sbandierare luoghi comuni da ambo le parti, mettendo freno ad eventuali scivolate su discorsi precedentemente concordati quali off limits.
E poi arriva il pepe, quel TRAVAGLIO che dati alla mano riesce a mettere in imbarazzo chiunque, quel metodico cronista con la faccia tosta. E qui inizia la scivolata, avrebbe potuto affossarlo sul piano politico, avrebbe potuto intelligentemente dare di lama nelle lacune del duello tra governi e tra i partiti. Poteva tranquillamente pungere su tematiche quali incertezza, incoerenza, equilibrio che tuttora sono nervi scoperti del cavaliere.
Invece Marco pecca di come sempre di egocentrismo giornalistico, perché lui è bravo ma campa di storielle preconfezionate, non rende sul faccia a faccia. Ha sbandierato le solite notizie gossipare fritte e rifritte, il solito repertorio del fango che ha cavalcato per anni, leggendo un pezzo che non aveva età, poteva andare bene ieri o due anni fa. 
Ovviamente pensavano che questo sarebbe stato il momento dell'ovazione antipremier, della disfatta finale e del consueto teatrino della figa e dell'inciuccio.
Invece quella vecchia volpe aveva in mano una velina preparata dai suoi stretti collaboratori, avvalorata da una pagina di Wikipedia quindi già di pubblico dominio e insindacabile, che sputtanava le altrettante malefatte di TRAVAGLIO. Che dire? Un colpo geniale, gli ha fatti secchi tutti!
Era da aspettarsi che un'apparizione studiata nei minimi dettagli con esperti della comunicazione e legali di alto livello non doveva permettere un atteggiamento ordinario e rilassato, anche SANTORO doveva per forza portare qualcosa di nuovo, mettere in scacco una vecchia volpe, invece nulla ...la solita solfa di sputtanamenti da mercato rionale!
Hanno  messo qualche secondo per capire la portata del gancio destro, TRAVAGLIO ha iniziato a mordersi il labbro, ad abbassare gli occhi e a gesticolare in modo nervoso. 
SANTORO cercava di sbirciare il foglio che il cavaliere teneva in mano in un tripudio di orgasmi nel vedere l'azione perfettamente riuscita, tentava di fermarne la lettura senza cadere nel censore e mantenendo la calma per non passare per macellaio.
Ma poi ha sbroccato, ha dato di matto ed ha perso le staffe guadagnandosi pure il rimprovero del berlusca.
Sarei curioso di avere una parere di uno psicologo della comunicazione sulle interpretazioni delle dinamiche durante le fasi finali della puntata.
Peraltro l'infingardo utilizza pure la coda di audio prima dello spegmimento del microfono per ammonire i giovani a non dare retta a quei due ......
Alla fine che resta? Un esempio di grande capacità comunicativa di BERLUSCONI e la conferma della sciatteria di SANTORO E TRAVAGLIO (scusate ma le valette non sono neanche degne di nota).

Resta il dubbio di fondo, a chi diamo la gestione di questa nostra Italia?

martedì 1 gennaio 2013

I PRETI E LE SCOLLACCIATE

tratto da:
http://www.pontifex.roma.it/



MONS. FUSI PECCI: CONDIVIDO LE TEORIE DI DON CORSI. LE DONNE VESTANO CON DIGNITÀ SENZA ESIBIZIONISMO. RIMETTERE CRISTO AL CENTRO

Con Monsignor Odo Fusi Pecci, vescovo emerito di Senigallia, parliamo del nuovo anno in arrivo. Eccellenza, che cosa si aspetta? "spero e anzi auspico, che due valori fondamentali possano essere messi al centro della nostra vita: libertà e amore. Per libertà non si intende dire fare quello che vogliamo, ma libertà dal bisogno, dalle tentazioni, dal peccato. Per l'amore chiedo carità, misericordia, amore per il prossimo, che la pace abbia sempre la meglio, la tolleranza sulla violenza che piaga la nostra società". Eppure abbiamo bisogno di speranza: "la speranza é fondamentale. Senza quella virtù, la nostra fede e la stessa carità, sarebbero inutili. Una società senza speranza é destinata al declino. In questi tempi, a causa del secolarismo e del relativismo, abbiamo poco alla volta, estromesso Cristo dalla nostra vita. Il nostro obiettivo sia quello di ripristinare il primato di Dio, rimetterlo al centro della nostra esistenza. Senza il riferimento a Dio non si va lontano. ...
... Occorre riconoscere la centralità di Cristo nostro Signore".
Intanto é infuriata la polemica legata a don Corsi:
"la violenza va eliminata e non é mai giustificabile contro nessuno, tanto meno verso le donne. Chi ricorre alla violenza, va contro Dio. Tuttavia, alcune volte, le donne provocano, vestono e si atteggiano con scarsa dignità e poca attenzione alla moralità, su questo punto, condivido le teorie di don Corsi, che poi è quello che ha detto e che richiama anche al concetto di corresponsabilità nello scandalo".
Bruno Volpe


COMMENTO: che tristezza, dopo 2013 anni dalla nascita di Christian figlio di Dior (questa è di CROZZA!), sentire queste parole già pesanti nel medioevo. Ma voi affidereste la cura della vostra anima a queste persone??? Forse dovrebbero mettere davvero dio al centro del loro mondo e non quella cosettina tipicamente femminile a cui pensano continuamente ed a cui hanno stabilito di dover rinunciare in quanto il sesso è materia del demonio.