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il mio blog è come la mia casa, chi vi entra sa di poter trovare accoglienza e conforto, ma con la spada vigile che protegge dal male.

sabato 28 gennaio 2012

L'Europa che non c'è

 

L'Europa che non esiste! Tutti a osannare ed inneggiare un'istituzione che vive solo nella mente di chi la tiene viva per proprie esigenze corporative e speculative. Lo abbiamo visto e capito chiaramente con la guerra libica, quanto unita e sinergica sia questa unione europea, dove tutti gli stati si riuniscono per poi darsi i calci sotto il tavolo. Nel recente periodo si è visto come l'europa si basi esclusivamente su compromessi commerciali, si campa bene fino a quanto si deve decidere ed approvare il colore delle mele o la dimensione dei piselli in scatola. Quando invece si va a parare su argomenti reali, dalle economie interne ai politicismi campanilistici e autoreferenziali di chi deve farsi rieleggere in propria patria, allora si vede il vero volto di questo fantasma.

eccone l'ennesimo esempio:

 TRATTO DA: IL GIORNALE

A NOI SCHETTINO, A VOI AUSCHWITZ


di Alessandro Sallusti

Il settimanale tedesco "Der Spiegel" definisce gli italiani un popolo di codardi. "Non sono una razza", scrivono. Loro sì. Protestiamo scrivendo un messaggio sulla pagina Facebook della rivista. O inviando un'email alla loro redazione. Alessandro Sallusti risponde alle polemiche su Twitter
Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Sta passando sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: italiani codardi. Secondo loro siamo tutte persone da evitare. Loro sì che sono bravi, "con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza". Protestiamo scrivendo un messaggio sulla pagina Facebook della rivista. O inviando un'email alla loro redazione. Alessandro Sallusti risponde alle polemiche su Twitter

Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Così sta passando di fatto sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: «Italiani mordi e fuggi» letteralmente, ma traducibile come «italiani codardi». Secondo Der Spiegel siamo un popolo di Schettino e non c’è da meravigliarsi di ciò che è successo al largo del Giglio. Di più: siamo tutte persone da evitare, un peso per l’Europa, un ostacolo allo sviluppo della moneta unica. Loro, i tedeschi, sì che sono bravi, «con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza».
Che i tedeschi siano una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di Hitler. Ricordarlo proprio oggi, giorno della memoria dell’Olocausto, quantomeno è di cattivo gusto. È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni. Erano gli ebrei trasportati via treno fino ai campi di sterminio. E nessuno della razza superiore tedesca ha tentato di salvarne uno. A differenza nostra, che di passeggeri ne abbiamo salvati 4.200 e di ebrei, all’epoca della sciagurate leggi razziali, centinaia di migliaia. Era italiano anche Giorgio Perlasca, fascista convinto, che rischiò la vita per salvare da solo oltre 5mila ebrei. È vero, noi italiani siamo fatti un po’ così, propensi a non rispettare le leggi, sia quelle della navigazione che quelle razziali. I tedeschi invece sono più bravi. Li abbiamo visti all’opera nelle nostre città obbedire agli ordini di sparare su donne e bambini, spesso alla schiena. Per la loro bravura e superiorità hanno fatto scoppiare due guerre mondiali che per due volte hanno distrutto l’Europa. Fanno i gradassi ma hanno finito di pagare (anche all’Italia) solo un anno fa (settembre 2010) il risarcimento dei danni provocati dal primo conflitto: 70 milioni di un debito che era di 125 miliardi. Ci hanno messo 92 anni e nel frattempo anche noi poverelli li abbiamo aiutati prima a difendersi dall’Unione Sovietica, poi a pagare il conto dell’unificazione delle due Germanie.
Questi tedeschi sono ancora oggi arroganti e pericolosi per l’Europa. Se Dio vuole non tuonano più i cannoni, ma l’arma della moneta non è meno pericolosa. Per questo non dobbiamo vergognarci. Noi avremmo pure uno Schettino, ma a loro Auschwitz non gliela toglierà mai nessuno.
TWITTER: @alesallusti

venerdì 20 gennaio 2012

Liberalizzazioni, aria fresca o aria fritta?



 

La promessa del nuovo decreto di emergenza e quella di aria fresca per l'economia italiana, ma leggendo il contenuto mi appare nuovamente una bella scatola di "aria fritta".
Finalmente possiamo scoprire quali manovre anti-default ci sono state somministrate per farci stare meglio. Non ho mai creduto un solo secondo che lo storico ribaltone, creato ad hoc da re Giorgio e dal professore triste, avrebbe mai creato qualcosa di veramente nuovo per il bene dell'Italia, ma  ho comunque nutrito quella giusta fiducia che, dapprima con parole fuorvianti, e dopo con fatti inesistenti, mi ha confermato tutti i peggiori sospetti.
Ora con queste LIBERALIZZAZIONI mi chiedo cosa potrà veramente cambiare, hanno perso tempo e danari pubblici per toccare fatti di minima importanza per la ripresa economica, per la crescita industriale e imprenditoriale, per la fiducia dei mercati e per la famiglia media italiana.
Cosa mai aiutano i farmaci di classe C, oppure i tassisti o peggio ancora le altre baggianate sui contratti di lavoro e sulle società per i giovani etc.? Non un accenno alle categorie veramente potenti, avvocati, giudici, medici, ingegneri, notai. E tutti i manager pubblici strapagati a cui nessuno tocca benefici di memoria medioevale.
Dove solo le soluzioni per:
  • eliminazione delle provincie italiane, delle comunità montane, della SIAE, tanti altri enti inutili che hanno costi esorbitanti;
  • eliminare tutte le Autority che sono state create o che verranno create, inutili e costose per le casse pubbliche;
  • contenimento dei privileggi di cui gode la chiesa cattolica che sommati portano ad una manovra finanziaria;
  • la insostenibile scomposizione di forze di polizia che lavorano su vaste aree di sovrapposizione;
  • le risorse finanziare e politiche per debellare e scongiurare l'evasione fiscale;
  • le risorse economiche ed umane da destinare urgentemente alla Guardia di Finanza ed all'Agenzia delle Entrate per i controlli fiscali;
  • contenimento del potere bancario nella vita dell'impresa e dei pubblici servizi;
  • abbassamento della pressione fiscale  verso le famiglie e verso l'impresa, con regimi agevolati per chi rende disponibile on-line verso le autorità di controllo fiscale il proprio reddito e fatturazione, accettando i controlli;
  • eleggibilità verso tutte le pubbliche cariche di persone che non sono mai state condannate con condanna definitiva per reati amministrativi, e limite massimo di quattro mandati non consecutivi;
Credo che sia tutta una grossa burla, mi sembra un governo frutto della peggiore parodia di Amici Miei. Il mio dire non vuole essere irriverente o facinoroso, credo nelle istituzioni a cui ho giurato fedeltà estrema, e lo farei alla prima occasione di difesa di quei valori in cui credo, ma credo anche nella giustizia e nella verità, e non posso accettare di finire tra quei quattro fessi che pensano che si stia davvero facendo qualcosa per la nostra nazione.
Siamo in mano a quattro vecchi stufi di essere al potere, ottusi nel loro immenso sapere, cresciuti nella ricchezza e nella sollazzante realtà del benessere, che muovono leve e premono pulsanti come fosse un grosso gioco di cui si studiano i risultati, come un Risiko da serate invernali.
L'italiano non ha più bisogno di pifferai magici ma di esempi concreti, di gente che abbia una leadership autentica e tollerabile, che non arrivi da Marte ma dalla porta a fianco, che creda veramente nel ruolo di politica al servizio della gente e non delle corporazioni bancarie, esoteriche o ideologiche.
Abbiamo tanti giovani che possano imparare a governare, menti fresche e candide, con i vecchi pronti ad insegnare loro a comandare per il bene dell'ultimo e non a corromperli per il potere del primo. Occorrono dirigenti ed esecutori onesti che si siano formati in una scuola seria, dove si insegna il dovere civile ed il rispetto delle regole. Occorrono famiglie meno bigotte e meno rincoglionite dalla televisione e dal gossip, capaci di determinarsi nel contesto sociale e in grado di auto-sostenersi con il lavoro e con l'ingegno per il bene collettivo.