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il mio blog è come la mia casa, chi vi entra sa di poter trovare accoglienza e conforto, ma con la spada vigile che protegge dal male.

venerdì 2 gennaio 2015

RYANAIR ....parliamone bene!


 
La vita del viaggiatore, almeno di quello che cerca posti nuovi e forti emozioni, è sovente carica di ricordi anche per gli imprevisti che si affacciano durante il viaggio. Tante sono quelle attivazioni che ti fanno rivalutare piani e spese, la mancanza di persone oppure la ricerca di un contatto disperso, il mezzo di trasporto scomparso e l'acquazzone imprevista.
E che dire degli incontro non previsti che ti rivoluzionano il viaggio?
Nella mia pochezza di esperienze di viaggio, ho sempre reagito con spirito di adattamento a tutto quanto poteva avvenire in itinere, spesso godendo degli imprevisti. Con la mia compagna abbiamo coniato il motto che i posti migliori si scoprono sbagliando strada. Lontano da me qualsiasi diavoleria e app che indica quanti passi devi fare, al rogo il camminare con il telefonino in mano e peggio ancora con navigatori con tanto di voce da imbecille preregistrata.
Viaggiare vuol dire scoprire, vuol dire vivere attimo per attimo, al massimo posso accettare un itinerario studiato con Google maps, ma poi tutto rigorosamente in presa diretta!
Veniamo al dunque del mio problema che genera questo post, il 12 dicembre 2014 avevo un volo internazionale che mi doveva riportare in Italia con vettore RYANAIR. Tale compagnia, in modo formale, mi comunica due giorni prima che il volo veniva cancellato per cause di forza maggiore. Al momento non avevo accesso alla rete, per cui mi accontento della notizia via SMS, quindi mi organizzo per avere accesso alle rete e scoprire, il giorno dopo, che l'Italia veniva totalmente paralizzata in tutte le sue risorse di trasporto, sia interne che verso l'estero!
Uno avvenimento sciagurato che ben rappresenta il delirio di onnipotenza del sindacato italiano. Ma non voglio perdere tempo a parlare del sindacato italiano, a cui comunque va la mia profonda disistima.
Fortuna vuole che mi trovavo in Germania, nonostante la totale impossibilità di arrivare in Italia con qualsiasi mezzo, per la citata paralisi dei trasporti, con una settimana di viaggio che ci aveva stancato, e la bambina con la febbre per un inizio di influenza stagionale.
All'inizio ho avuto rabbia, poi rassegnazione, ed infine speranza e certezza grazie all'organizzazione in primis del servizio assistenza di RYANAIR, e poi alla perfetta e sincrona gestione delle autorità aeroportuali tedesche.
In buona sostanza, ho prima tentato in rete un approccio con varie autorità italiane, totalmente inutile visto che non mi hanno considerato neanche con una ricevuta di risposta alle mail. Poi mi sono affidato alla gestione irlandese e tedesca della crisi, che hanno dimostrato una efficienza ed una umanità eccezionali.
I tedeschi mi hanno messo nelle condizioni di attendere il volo successivo (dopo due giorni) mettendomi a disposizione una organizzazione che mi ha aiutato ad individuare istantaneamente una soluzione pratica ed efficace, visto anche lo stato di salute della bambina.
RYANAIR è ammirevole per la disponibilità del proprio servizio assistenza a terra, che ha pianificato un volo alternativo, mi ha spesato il pernotto già individuato dei tedeschi, ed infine con due sole email ed una format (precompilato da loro!) mi hanno rimborsato le spese di taxi e cibo.
Ovviamente si potrà dedurre che stiamo parlando di procedure ovvie e standardizzate che tutte le compagnia ed autorità aeroportuali attuano in tali casistiche, ma quello che voglio evidenziare è quel fattore umano di ascolto e di cortesia che in Italia non avevo mai visto.
Non mi lamento per esterofilia preconcetta, ma per una infinita serie di disservizi occorsi con i principali operatori aeronavali negli scali nazionali, dove mi sono sempre ritrovato a fare file chilometriche per parlare con un operatore scoglionato, incapace ed arrogante e totalmente abietto qualora l'interlocutore parlasse l'inglese, che mi liquidava con un “non posso fare nulla in quanto non dipende da me” oppure, peggio, rimandandomi ad improbabili numeri verdi dallo squillo infinito ed a cui nessuno avrebbe mai dato risposta.
Ma perché è così difficile essere gentili ed onesti quanto il viaggiatore inguaiato ti si presenta con il sudore in fronte? Cosa costa offrire un sorriso ed una risposta sensata e ragionata?
Non lo capisco.