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domenica 23 dicembre 2012

Buon 2013 Italia


Dunque, la fine del mondo secondo leggenda Maya è superata, parevano i segreti di Fatima o le frasi ermetiche delle predizioni di Nostradamus, in sostanza grandissime stronzate!
Ed eccoci alla fine di un tormentato 2012 alle porte di un nuovo, ma non credo innovativo, anno 2013. L'Italia è allo stremo delle forze e la crisi europea non accenna a calmarsi, colpa delle grandi speculazioni corporative di banche assettate di sangue finanziario, di scelte politiche nazionalistiche (vedi Francia e Germania) che avevano il solo scopo di rafforzare l'economia interna in previsione di una crisi nata anni fa negli States per colpa di politiche sociali ed economiche disastrose a cura di mister Obama e mister Bush.
Ovviamente il tutto a spese degli stati comunitari già traballanti, per tutti quegli aspetti di economia e di politica cialtrona (Italia, Spagna e Grecia). In primis lo stato da sacrificare è stata la Grecia, che aveva un livello di corruzione e di casse vuote indicibile, poi Spagna e la beneamata nostra italietta degli inciucci e del “tira a campare”.
Ora abbiamo appena mandato a casa un governo di banchieri e grandi maestri accademici, vecchi burocrati strapagati, senza nessuna possibilità di ricatto in quanto già super pensionati e con eccellenti carriere arrivate al culmine della realizzazione, in grande parte coltivate a servizio della stessa politica a cui dovevano togliere le castagne dal fuoco.
Ora le castagne sono bruciate, e con loro i risparmi delle famiglie che hanno dovuto sobbarcarsi la grande parte di questa correzione di tendenza per fare cassa.
Ma di fatto cosa è successo? Si è creata questa famigerata campagna di disinformazione in cui si parlava di spread e di paura del domani, i fessi hanno abboccato all'amo ed hanno pagato di tasca propria con i risparmi, i beni immobili sono crollati di prezzo consentendone l'acquisto agli speculatori, le banche hanno aumentato i costi di gestione ed hanno cavalcato l'onda della paura imponendo la loro politica del prestito, la politica ha tirato i remi in barca non volendo alcuna responsabilità soggettiva delle sciagure in corso di realizzazione.
L'impresa e la produzione hanno subito rallentamenti, a danno dei piccoli imprenditori che sono stati spazzati via e degli operai che sono stati messi alla gogna quali fannulloni e viziati.
Il sistema pensionistico è stato corretto per avere numeri di proiezione accettabili, ma non annullando le superpensioni da ventimila euro al mese e le liquidazioni milionarie, bensì spostando la data di pensionamento di persone che a cinquant'anni ancora attendono un contratto di lavoro accettabile che consenta di avere una vera pensione con il sistema contributivo, e che probabilmente saranno tutte inserite nella politica del welfare tra pochi decenni.
Ed i grandi sprechi? i vergognosi finanziamenti ai partiti? le provincie? la scuola? la politica assitenziale a favore dei deboli? la responsabilità civile dei magistrati? le corporazioni e le caste degli ordini professionali? le leggi in materia di conflitto di interesse? la riduzione dei parlamentari? la cessazione delle supercollaborazioni esterne? il controllo e relativo taglio delle spese pubbliche? i paletti di spesa pubblica che Tremonti voleva imporre agli enti locali spreconi? la revisione dello strumento sindacale che è diventato troppo potente ed asservito ai partiti politici?
.....SILENZIO TOTALE.....
L'anno inizia con una crisi da apocalisse e finisce con uno spread traballante a 280, giusto qualche ora prima della fine della cura. Ma ci credono davvero così coglioni?
Ora il futuro è nelle mani di manager privarti senza scrupoli che, dopo aver fatto fallire tutto quanto potevano distruggere nelle loro aziende, puntano sulla carriera politica in quanto l'unica dove non è prevista responsabilità patrimoniale in caso di disastro.
Altresì è nelle mani di vecchi politici assettati di poltrona ed incarichi, mastini dei finanziamenti pubblici e della prepotenza, che con una faccia tosta sostengono di poter ricostruire ciò che hanno fatto crollare per ingordigia.
Facce di bronzo con etichette di destra, sinistra e centro, abituate alla ribalta dei media e abili pifferai di nostalgici credenti di sistemi totalitari già storicamente fallimentari. Poi ampio spazio alle correnti religiose, sia interne cavalcate dai vizi vaticani in nome di dio, o d'importazione in nome del nuovo dio che avanza, ma sempre poco democratiche e molto teocratiche.
In ultima la speranza per il paese che cambia, ex funzionari di giustizia che hanno finora avuto una vita strapagata all'insegna della spavalderia della propria onnipotenza, e che ora rivendicano di diritto azioni politiche prima effettuate quale giustizia sovrana.
Ed in ultimissima il popolo dei giullari e degli acrobati da strada, che in presenza di un vuoto incolmabile che si manifesta nel buco nero di materia insulsa della politica di professione, si propone quale nuovo governatore in nome e per conto del popolo. E paiono anche credibili quando in Sicilia portano una rivoluzione peggio di Roberspierre che fa tremare mafie e governi locali, ma appaiono in fondo come il maiale Napoleone della celebre “Fattoria” di Horwell.
Allora che dire? Buon 2013, lunga vita e viva l'Italia di Mazzini e di Garibaldi!

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