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mercoledì 10 novembre 2010

ed intanto Saviano diventa la nuova letterina


Roberto Saviano, giovane promessa e promosso alla diagnosi italica di tutti i mali, l'uomo fautore del risveglio morale ed intellettuale, il partenopeo che spiegò al mondo il bene ed il male.
O molto più semplicemente, una persona diventata icona di quattro fessi, l'ennesima madonna che lacrima in questa italietta sempre a caccia dei miracoli?
Premetto che ho avuto alle dipendenze chi Roberto lo ha conosciuto da ragazzino, forse mentre girava in bici, potrei dire di conoscerne parte della storia passata, quel doloroso lutto che lo ha portato a conoscere la camorra, quella assassina e feroce, il suo battesimo è stato duro. LA solidarietà è quindi massima e affettuosa.
Ha scritto un libro che ha spopolato nel mondo, una bella opera cui va il tributo di aver recensito con fare certosino sulle vicende di una delle principali associazioni di delinquenza organizzata: la camorra. Ma, si noti, un libro che non racconta nulla di nuovo se non per il carattere di completezza recensiva, un libro che qualsiasi operatore di polizia giudiziaria, magari che lavora tra Afragola, Portici oppure i Quartieri Spagnoli, avrebbe potuto scrivere.
Quindi non una rivelazione ma una ripetizione della notizia.
Faccio il distinguo che, mentre il primo parla alle piazze sotto scorta, gli altri le piazze le vivono di giorno e di notte, con sole e freddo buttati in qualche autovettura, oppure a rileggere atti e trascrizioni, costretti a casa per paura di essere ammazzati. E la camorra spara, pure tanto, non rientri a casa per paura di essere ammazzato e ti chiudi in caserma, oppure alle tre di notte prendi figli e mogli e li porti da tua zia o chissà dove, perché il collega ti avverte che gira gente strana sotto casa tua, ed alle sette sei già a lavoro!!
Ma è la vita, ognuno interpreta la propria parte come meglio può!
Adesso, felice della sua promozione ad icona della sinistra libertà fa le apparizioni controllate in televisione, Celentano ha atteso trent'anni per potersi permettere una cavolata del genere, diventa addirittura martire politico e vittima di quella nazione che gli ha dato i natali, associa il suo nome a persone cui va il vero onore come i magistrati caduti in battaglia (quelle legali).
Pretende di sapere tutto e di poterlo spiegare ai posteri, ma di fatto fortunatamente rimane una persona liberamente in grado di esprimere le proprie opinioni e buttare fango per questioni ideologiche e preconcette (e poi che manca la democrazia).
Provasse a diventare uomo della pubblica amministrazione, oppure un politico che deve amminstrare la cosa pubblica, discutendo con colleghi e oppositori perché la ragione sta sempre nel mezzo, mai da una sola parte. Condividere, assecondare le proprie scelte per accontentare tutti e fare il bene collettivo, evitando sperperi di pubblico denaro.
Non vai mica a fare l'assessore o il dirigente affrontando gli altri con un bel monologo su quale sia la via giusta. Amministrare, gestire, comandare ed essere comandati è assai più complesso.
Invece, alla stregua delle letterine e veline passate dai vari grandi fratello, abbiamo un opinionista che non ha fatto scuola politica, ne filosofica, ne giuridica, ne giornalistica, eppure distribuisce la ricetta dell'elisir e la gente gli dà anche retta, oltre a lauta ricompensa!!

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