Ho appena concluso la lettura del libro "Perchè non possiamo essere cristiani?" di Piergiorgio Odifreddi, che consiglio vivamente a chiunque vuole una visione critica del dogma cattolico cristiano.
Il contenuto del libro, un'analisi comparata degli eventi riportati nelle sacre scritture spesso irriverente oppure sul faceto che sborda nella dissacrazione, si regge sulla critica della logica negli avvenimenti, su una storiografia che pone in risalto la debole consistenza strutturale di quella che, assieme a tante altre religioni, pretende di poter gestire e regolamentare la vita umana (anima, passato, futuro, passioni debolezze e perversioni).
La lettura è scorrevole, sorprendente e appassionante, e non nascondo che mi ha fatto rabbia laddove pone il dito su argomenti non tipicamente riportati dai mass-media convenzionali, vedasi il costo della Chiesa per lo Stato Italiano, i pesi di scelte dettate da una morale e una ragione vecchie come il sole ma non più in grado di dare altrettanta luce, che portano a disattendere processi sociali maturati e meritati dalla società moderna (aborto ed eutanasia, matrimonio e rapporti more uxorio etc.).
Ammiro l'eleganza di P.O. nell'avere solamente accennato argomenti sui quali poteva ulteriormente "dare di spada", vedasi i momenti delle scissione nella Chiesa, le connivenze con l'esoterismo, la storia recente di una Chiesa legata al potere politico corrotto e prepotente.
Personalmente credo che la fede sia qualcosa di intimo, in cui l'uomo deve potersi confrontare con il proprio Dio, liberamente e senza negoziati o ricatti, cercando nelle proprie speranze la propria autodeterminazione.
Concludo con una frase di un grande uomo, Tiziano Terzani, che in sintesi diceva: certo che i miracoli esistono, solamente che ognuno è artefice del proprio.
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