In queste ultime settimane le coste italiane, in speciale modo quelle Siciliane che si affacciano in prossimità dell'area magrebina e quelle della Sardegna, sono state nuovamente interessate da un'ondata di sbarchi di profughi provenienti dall'area nord africana.
In ordine a quanto sta succedendo si è consumata in Italia l'ennesima corsa all'idiozia da parte di tutte le forze politiche e sociali, nel disperato tentativo di coniare l'ennesima ipotesi idiota che si adatti ad incolpare chiunque, rivendicando ad altri gli errori ed a se stessi le migliori soluzioni. Insomma come al solito tante persone perdono la buona occasione di fare un commento sereno e ragionato, facendosi coccolare dal pensiero corrotto e media-dominante della massa.
Premetto che per deformazione professionale faccio del dubbio e della curiosità la piattaforma di partenza di qualsiasi ragionamento, quindi raramente mi accontento della facciata delle cose, ma d'istinto ne cerco la profondità.
Tutta l'area magrebina è stata oggetto di sommosse popolari di cui ho già parlato in un precedente post, in cui ho espresso il mio sospetto per una chiara operazione di intelligence internazionale in cui era ben chiaro il lavoro coltivato negli ultimi anni per deporre un classe politica dirigente accusata (giustamente) di essere al potere totalitario da troppo tempo.
I governi “democratici” che per primi sono corsi al via con gli aerei da combattimento, ovviamente, sono anche quelli che maggiormente hanno coltivato e finanziato e sommosse popolari nelle varie fazioni contestatrici, che volevano sovvertire i regimi per instaurare governi più “democratici”.
Ma questa ovviamente e la solita storiella dei fessi, dietro ci sono commesse internazionali che coinvolgeranno grosse aziende e multinazionali, offerte di aiuto che comporteranno schieramenti di corpi diplomatici e studiosi di settore di grosse aziende in terra d'Africa, ed ovviamente le immense riserve petrolifere della Libia.
L'Italia in questo antefatto ha avuto la parte peggiore, perché la nostra Costituzione ed il nostro corpus normativo non è espressamente guerrafondaio (vedi invece Francia e Germania) , inoltre i nostri metodi di politica estera sono tra i più timidi e riflessivi (e per questo ci invidiano e ci ammoniscono), infine teniamo ai conti pubblici da mantenere a livello ed evitiamo guerre inutili.
Ma soprattuto noi quelle grosse commesse le avevamo già avute, senza sparare con i nostri cannoni, ma con l'arte della diplomazia e la lungimiranza della nostra politica estera e la capacità di alcune aziende italiane. Ma di questo pochi italiani hanno capito il reale valore strategico, per alcuni occorreva sparare su Gheddafi solo in quanto amico del Berlusca nazionale!
E dire che la rete di intelligence nazionale rischierata in area magrebina, una delle più attente analiste ed informate, ha capito bene cosa accadeva ed ha prontamente emesso i vari allarmi sull'ondata migratoria che si stava per consumare, con tanto di terroristi infiltrati e di gente scappata dalle carceri.
E che dire di quelle nuove forze aiutate a conquistare i nuovi governi. Sono mercenari e capi tribù finora tenuti in disparte, ex collaboratori di regime e torturatori di professione, generali e politici volta bandiera. Insomma quel che si dice, una nuova e pulita classe dirigente!
Ma ritorniamo ai nostri amati profughi, clandestini, disperati, fuggiaschi, fratelli, etc. Già è difficile trovare una giusta definizione, in quanto non è bel chiaro chi siano e da cosa scappano. La maggior parte sono ragazzi tunisini, di età compresa tra i venti e i trentacinque anni, insomma quella nuova generazione che dovrebbe stare in Tunisia a sostenere il cambiamento epocale, visto che sono loro ad aver vinto ed il dittatore è stato cacciato. Sono ragazzi che hanno esperienze lavorative, molti hanno un titolo di studio, godono di buona salute, vestono con impronta tipica occidentale, sono disinibiti e coraggiosi. A pensarci sono fortemente rappresentativi di quella tipica fascia di età.
E' difficile capire come mai, quando si sta meglio e si può cambiare, loro scappano.
Adesso è ovviamente più facile scappare!
Questi disperati arrivano in Italia con barconi semi distrutti, alimentando il mercato della tratta umana dei clandestini e i guadagni di scafisti e organizzazioni di farabutti. Già, questi ragazzi pagano anche mille euro, per raggiungere Lampedusa da cui poi potranno arrivare in Francia (che non li vuole naturalmente).
Oltre alla spesa elevata data in nero a delinquenti, è da considerare che il viaggio è ad alto rischio, si potrebbe morire affogati, disidratati, sparati o di infezione, e comporta giorni di abbandono in mare aperto.
La cosa più ridicola è che dalla Tunisia, con 138 euro, si può andare direttamente a Genova con la nave Tirrenia, seduti comodamente in poltrona al riparo dal freddo, e poi dalla città prendi il treno per Marsiglia con poche decine di euro. Insomma a fare le cose legalmente si sopravvive e si spende circa il venti per cento della somma data agli scafisti.
Questa è ovviamente la prima stranezza, ma hanno tutti questi soldi da sprecare? Io da ragazzo per risparmiare le studiavo tutte e ci riuscivo.
Andiamo poi a vedere cosa vogliono questi ragazzi: lavoro, fortuna, rivedere i familiari e qualcuno pure la moglie. Anche stavolta tutte normali e condivisibili aspirazioni giovanili, ovvero la voglia di realizzarsi.
Ma se cercano lavoro, che ci fanno in Italia? Qui abbiamo uno tra i più alti tassi di disoccupazione e una alta percentuale di giovani scolarizzati, specializzati in attesa di occupazione. Quindi direi che è il posto peggiore per trovare fortuna a causa di scarsa domanda e forte concorrenza.
Si ma da qui si arriva in Europa, passando nel paese delle contraddizioni, delle leggi inapplicate e del buon samaritano che aspetta che il pellegrino bussi alla sua porta. Sembriamo una stazione della strada per Santiago di Compostela!
Questi hanno capito bene che, a costo di un viaggio maledetto, qui trovano il regno della contraddizione su tutto, dove tutti litigano su tutto e nessuna si preoccupa della soluzione.
L'Europa non li vuole in quanto non graditi, questo è stato chiaro fin da subito, e se non fosse stato chiaro i gendarmi alle frontiere ti rinfrescano le idee e ti rispediscono a suon di ceffoni in terra tricolore. E noi siamo la striscia di terra tricolore tra il passato ed il futuro, siamo il limbo impossibile, dove tutto sommato si sta meglio del passato legato ai normali doveri e responsabilità, sicuramente più restrittivi rispetto al modus italico.
Quale sarà la soluzione? Sicuramente non credo a questi ragazzi che arrivano in massa, con metodi illegali, con atteggiamento spavaldo e strafottente, con i tatuaggi al collo e le sigarette in mano, le scarpe imitazione NIKE e una bottiglia di birra da bere al bar (visto da me ripetutamente!), senza fare nulla, in attesa della cena a gratis fornita dal buon samaritano e la branda per riposare al riparo dal freddo.
Come sempre penso ai classici delle filosofia, e mi viene in mente della storiella del ragazzo che aveva fame, a cui non gli si diedero dei pesci per sfamarsi ma gli insegnarono a pescare nel fiume.
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