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domenica 26 agosto 2012

This must be the place



Ho visto recentemente il film "This must be place" di Paolo Sorrentino, premettendo che attendevo la visione di questo film curioso di vedere cosa mai fosse stato Sean Penn che scimiottava un Robert Smith in versione edulcorata alla Boy George e straffatto quanto Iggy Pop. 
Il film è stato divertente, anche se su SKY leggevo nelle info "film drammatico", ma tirando le somme è stato un film intriso di banalità a luoghi comuni. Diciamo che la prima fase girata in Irlanda ha avuto il suo spessore esistenziale, anche se per certi versi ogni tanto sapeva della soap su quel gran ciarlatano di Ozzy Osbourne.
La seconda fase del film, quella ambientata negli States, è stata una vera delusione, un easy rider fatto male con un olocausto che ci stava quanto l'ananas nella pizza napoletana!
Mi sono piaciute le location, ottima la fotografia che era chiaramente di alto livello, straordinario Sean Penn con una recitazione che ha saputo dare anima ad un personaggio così complesso quale una rock star sofferente di rimorso e dotata di un maturo senso di autocritica, sorretta da una improbabile moglie pompiere.
Altro pezzo forte della serata è stato lui, David Byrne. Che effetto strano vederlo brizzolato nella sua solita mimica teatrale post moderna, ma poi ho ricordato ....cazzo pure io adesso ho i capelli bianchi!
Allora mi sono rincuorato, ho chiuso gli occhi e mi sono assaporato una versione da studio di "This must be the place" dei Talking Heads, andando indietro di parecchi mi sono ritrovato sul mio letto a girare e rigirare sul radioregistratore la cassetta di "Stop Making Sense".....

...eccovi this must be the place






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