Muore una persona che ha contribuito a cambiare il mondo, muore un grande collega ed amico, muore colui che ha rivoluzionato l'informatica pret a porter. Quante cazzate devo sentire in questi giorni da parte dei soliti giornalai piuttosto che giornalisti.
Steve Jobs è stato realmente un grande uomo, un grande manager, uno che aveva idee che gli altri potevano solo provare a copiare, ma questo molti anni prima che si arrivasse a parlare di lui nei media convenzionali.
Steve era Apple, e questa azienda è stata per molti anni il punto di arrivo per tutti gli altri personal computer e l'informatica in genere, dall'uso professionale a quello più tipicamente domestico.
Apple, il marchio della mela, è stato il vero precursore di grandi innovazioni tecnologiche, e per chi come me nasce a livello informatico con lo studio dei vecchi 8086 Intel con i monitor verdi, con le prime BBS in cui si eiaculava solo all'idea di condividere dati a distanza, stufi dell'obsoleto LapLink, tale marchio è stato sempre come il vestito buono della collezione. Apple ha usato i primi moduli a 32bit, Apple ha inventato l'uso intelligente del salvataggio su hard disk senza incasinarne il contenuto, Apple portò l'utente a sfatare il mito del computer incomprensibile inventando contenitori colorati e trasparenti consentendo di entrare visivamente nella macchina, Apple ha inventato il design su oggetti prima squadrati e pesanti (Olivetti docet!), Apple è stato poter lavorare con i migliori strumenti di grafica per tanti anni.
Questo voglio ricordare di Steve, quando ancora non produceva quella miriade di oggetti tipicamente consumistici per rincoglioniti, chiamati Ipad e Iphone. Questo è stato il lato commerciale di Apple, piegata al successo che prima, quando realmente meritava, il mercato non gli ha mai conferito. Un successo che non arriverà mai giacché un altro genio proveniente dal mondo dei nerds gli frega la primaria richiesta che tutto il mondo informatico cominciava a reclamare, la condivisione di sorgenti comuni per poter promuovere l'interoperabilità fra i sistemi di gestione delle risorse, cosa di cui Apple andava orgogliosamente fiera e vantava i diritti.
Poi arrivò il periodo folle, l'innovazione mettendo sulla piazza tecnologie prima riservate, con la creazione di tanti mostri per imbecilli che nulla sanno di informatica e di applicativi, ma che avrebbero saturato il mondo dei moderni gadget al pari della Barbie, della Smart e del Porsche Cayenne.
Buon riposo Mr. Jobs per i suoi veri meriti che pochi le riconosceranno.
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