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giovedì 2 giugno 2011

Un anno scolastico ...sprecato!

Siamo finalmente arrivati a giugno, l'estate si avvicina mentre il freddo inverno è già un ricordo, si appendono nell'armadio cappotti e sciarpe, si calzano pantaloncini e magliette colorate. Occhiali da sole ed un goccio di protezione solare e poi tutti in spiaggia. A riposare!
Mia figlia è felicissima, fra poco le vacanze dopo un intenso anno scolastico, e pensare che l'anno prossimo deve iniziare la scuola primaria al termine della scuola dell'infanzia. Un anno di transito, quindi.
Ma facciamo i conti, intenso? se mi metto a fare un poco di conti, questa è la somma dell'anno scolastico di mia figlia:
  1. gran parte delle voci costituenti il famoso POF non sono state rispettate, si è iniziato con le lezioni dopo un mese, adesso il corpo docenti cerca di farle finire ai primi di giugno (e quindi -2 mesi!);
  2. quasi nessuna ora di laboratorio, manipolazione, attività motoria, sport etc.
  3. meno di sei ore di inglese in un anno, nessuna di informatica;
  4. la famosa educazione alimentare fatta ai bambini, si traduceva in bambini abbandonati per almeno un'ora durante la consumazione del pranzo, questo ha comportato la sofferta decisione di cambiarle l'orario dal mese di marzo di modo che mangiasse a casa con noi - tale evento ha comportato che la bambina ha reimparato a stare a tavola, si alimenta normalmente, è meno nervosa, ha l'energia necessaria per fare attività sportiva in privato alla sera;
  5. gran parte dei venerdì oppure le giornate feriali incastrate tra feste ed eventi sono state sacrificate per sua maestà lo sciopero, alla fine le giornate di sciopero hanno inciso notevolmente sulle giornate di lezione - capisco e non condivido le ragioni dei lavoratori della scuola, ma per me che pago le tasse questo è stato solamente interruzione di pubblico servizio, con l'aggravante che il servizio è stato negato a dei bambini;
  6. incontri della scuola con i genitori stretti al minimo di legge, mai attività congiunte tra docenti alunni e famiglie;
  7. una sola una attività extra scolastica nel corso di un anno, peraltro della durata di due ore;
  8. continue lamentele in tono prosaico dei docenti ad ogni tentativo di dialogo;
  9. dirigenza scolastica in posizione di divinità mistica, si sa che esistono per fede ma nessuno gli ha mai visti - personalmente ci ho parlato una sola volta per appuntamento con il risultato che il "dialogo collaborativo" definito nelle leggi di fatto si è svolto seguendo una comunicazione tipo magistato-imputato (io il secondo), nonostante sia stato io a chiedere l'audizione per un variazione all'orario scolastico della bambina (vedi para. 4);
  10. materiale didattico, acqua, merendine e scottex a totale carico delle famiglie su pressante richiesta del corpo docente - attività peraltro vietata dai regolamenti MIUR;
  11. la preparazione per la lettura e la scrittura è stata seguita da mia moglie, per sopperire alle carenze scolastiche;
  12. dal mese di marzo abbiamo introdotto nell'educazione della bambina cartoni animati tematici presi dal pacchetto SKY, con il risultato che ha imparato tante più cose dai cartoni che dalla mera lezione scolastica priva di criticità e spirito di osservazione.
Direi che dodici punti bastano a descrivere il rammarico, e sopratutto l'inadempienza del sistema scuola verso l'utente alunno/famiglia. Quali siano le colpe del collasso formativo è pura materia metafisica di cui si può parlare per ore, ma di efficaccia pari alla definizione del sesso degli angeli.
La responsabilità è globale, coinvolge tutti gli operatori e funzionari del mondo scolastico, gli enti locali, ed in larga parte le famiglie che si accontentano, vuoi per ignoranza che per pigrizia.
Uno Stato che non sa investire sui propri figli è uno Stato che non ha futuro, è un sistema che fa seccare i rami freschi dell'albero che daranno i nuovi frutti, lasciando la legna marcia e logorata.

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