Come nella migliore tradizione, l'Italia segue il trend mondiale di adattamento alle energie alternative ed ai nuovi meccanismi di produzione di energia elettrica. I principali governi del pianeta stanno finanziando, con cospicue somme, la produzione di energia da introdurre nelle reti nazionali tramite gli impianti fotovoltaici di uso residenziale e/o più tipicamente speculativo creato da aziende costituite ad hoc per attivare grossi impianti di trasformazione.
Vista così sembra la soluzione perfetta per transitare al recupero di energia già presente in natura (il sole) e convertirla in energia impiegabile per le esigenze più tipicamente consumistiche (energia elettrica introdotta in rete).
A premessa di tutto, andiamo a vedere di cosa si compone questa magica fonte alternativa di energia che salverà il mondo. Le parti principali costituenti l'impianto di produzione fotovoltaico sono tre:
PANNELLI: constano di elementi da sistemare su tetti o strutture, orientati per avere la massima illuminazione solare. Hanno celle solari, che sono in giro da molto tempo, e per la maggior parte hanno sempre operato allo stesso modo di base. In breve, una cella fotovoltaica è semplicemente un dispositivo che converte la luce solare in corrente elettrica utilizzabile attraverso un processo noto come effetto fotovoltaico. La prima cella solare fotovoltaica è stata costruita oltre 120 anni fa, fatta di selenio e oro, e fu solo l'1% di efficienza rispetto alla tecnologia del momento. La teoria che sta dietro il fotovoltaico è relativamente semplice. Le cellule sono fatte di semiconduttori come il silicio, rivestito in vetro, messo in luce diretta del sole. Come i raggi del sole colpiscono la cella, i fotoni della luce del sole sono assorbiti dal materiale semiconduttore (in genere sono utilizzati due tipi di materiali). Le celle fotovoltaiche sono costruite per incanalare e dirigere il flusso di questi elettroni, e come si muovono creano un campo elettrico a causa dello squilibrio di carica su entrambi i lati dei materiali semiconduttori.
INVERTER: L’ inverter è un dispositivo che si applica ad un impianto fotovoltaico con lo scopo di trasformare la corrente continua, captata da una serie di celle di silicio collegati in serie all’interno del pannello solare o modulo fotovoltaico, in corrente alternata più adatta all’uso domestico.
COLLEGAMENTI ALLA RETE: un groviglio di cavi e connettori, un contatore di corrente elettrica, abbastanza banali e realizzabili anche con materiali di tipo hobbistico.
I prezzi di questi prodotti hanno mantenuto dei costi elevati, nonostante la tecnologia di base sia vecchia e la produzione su scala industriale di pannelli fotovoltaici inizi tra gli anni 60/70. La poche modifiche funzionali hanno riguardato la tecnologia dei rivestimenti dei pannelli, la resa aerodinamica e il design dei componenti. Il resto è aria fritta non certo definibile quale recente scoperta, se si escludono dettagli di produzione o installazione (tasselli, cavi, vernici etc.).
Fortunatamente dal 2009 in alcune parti del mondo i prezzi hanno subito un considerevole abbassamento, dovuto alle regole di mercato ed alla saturazione dei prodotti in vendita.
In Italia, netto alla mano, un impianto di tipo residenziale viene oggi a costare almeno 6000 euro a kw, il che comporta un costo per un impianto tipo di almeno 16/18000 euro. Viene subito da valutare se i componenti sopra descritti possano realmente valere questa valanga di soldi.
La parte conveniente (a detta dei produttori) è che la gran parte di questi soldi vengono finanziati dallo Stato. Quindi questi impianti sono gratis? Col cavolo dico io, lo Stato siamo noi e il suo bilancio lo facciamo noi con le tasse versate continuamente.
Ma no, dicono loro, non sono soldi italiani, sono fondi stanziati dalla comunità Europea. Dico io, e sti'cazzi, siamo al solito punto, ma noi quanto paghiamo per starci dentro, mica è gratis. Quei fondi vengono presi agli stessi stati a cui vengono ridati, non è mica che esiste uno alla C.E. che firma assegni di milioni di euro a cazzo di cane senza che vi sia la copertura, o sbaglio?
Ancora, ma siamo costretti a fare questo altrimenti paghiamo le multe della C.E. - quindi per non pagare multe sperperiamo i soldi?
Ma in Italia siamo come al solito più subdoli, siamo un gradino oltre gli altri stati. Non solo mettiamo in commercio impianti che costano tanti più soldi del loro reale valore, non solo finanziamo il tutto con soldi pubblici che finiscono ai grossi produttori e ai commercianti del settore energetico, noi arriviamo oltre. Ci mettiamo di mezzo le banche e poi costruiamo il GSE.
E chi è sto GSE? La sua missione è questa qua sotto:
Il Gestore dei Servizi Energetici- GSE S.p.a ha un ruolo centrale nella promozione, nell'incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia. Azionista unico del GSE è il Ministero dell'Economia e delle Finanze che esercita i diritti dell'azionista con il Ministero dello Sviluppo Economico. Il GSE è capogruppo delle società controllate AU (Acquirente Unico S.p.a.), GME (Gestore dei Mercati Energetici S.p.a.) e RSE (Ricerca sul Sistema Energetico S.p.a.)
Che il cittadino non si senta abbandonato in questa fase di emancipazione energetica, a dargli una mano arriva il GSE!
Arrivo al dunque, se no fra poco già state con il mouse su blog successivo.
Ad oggi un cittadino vuole avere in casa un impianto fotovoltaico, lo paga tanti soldi (pubblici) e produce energia elettrica che non può utilizzare, in quanto la stessa viene subito immessa nella rete nazionale. Ma allora a che cosa serve?
Non puoi mica sotituirti alle grosse aziende e diventare imprenditore, avrai però dei guadagni derivanti dal pagare la sola quota data dall'energia consumata meno l'energia prodotta. Certamente poca roba rispetto al potenziale produttivo che hai sul tetto, e poi mentre a te la pagano 10 te la rivendono a 50. Direte ma chi se ne frega, meglio di nulla visto che tanto i soldi mica gli ho messi io.
Errore, innanzi tutti vi ricordo che se siete onesti avrete certamente pagato le tasse, secondo non ho ancora parlati del meccanismo del finanziamento.
Ovvero l'impianto di fatto lo paghi te, firmi un contratto con il venditore e per sostenerne il costo accendi un mutuo bancario con una “banca convenzionata” che ti dà i soldi, che tu subito dopo cedi al venditore, e tu comodamente ci metti il culo tenendoti un mutuo ventennale che devi estinguere con i soldi che il GSE ti restituirà nel corso degli anni. Ed inoltre devi fare un conto corrente bancario dedicato per la traciabilità delle operazioni.
E se per caso il GSE fallisce? E se lo Stato da bancarotta? E se i soldi europei spariscono? CAZZI TUOI!!! Voglio credere che avranno sicuramente previsto anche una formula assicurativa magari con una qualche compagnia con sede legale alle Caimans.
Ma perché non rendere tutto più semplice: si danno i soldi ai cittadini, che installano impianti fotovoltaici nella propria abitazione a costi contenuti, e così fanno lavorare produttori ed installatori, con il principio della libera concorrenza per calmierare i prezzi. Ognuno sfrutta la propria corrente prodotta e vende a prezzo di mercato quella in esubero alla rete nazionale, di modo che il costo della bolletta venga quasi a scomparire. Praticamente ogni abitazione diventa autosufficiente e noi con dobbiamo comprare tanta energia dall'estero, non serviranno centrali nucleari, avremmo famiglie più ricche a fine mese, il pianeta sarà meno inquinato con meno buchi dell'ozono e meno smog.
E Banche, ENEL, GSE? ....
Insomma ad oggi si muovono tanti soldi, tante aziende guadagno enormi capitali, ed il povero cittadino che fa? Semplice: il fideiussore!!!
Nessun commento:
Posta un commento