I politici attendono che i collaboratori verifichino la notizia, ed infine tutti a rilanciare la propria soddisfazione per la morte del famigerato terrorista, leader carismatico del Taliban's club, mente perversa e trascinante di Al Qaeda, massimo obiettivo militare da eliminare degli States e consociati.
Per una volta mi trovo d'accordo con lo Stato Vaticano, va bene se lo avessero arrestato, intrappolato, ammanettato, torturato pure, ma è stato ammazzato in una operazione condotta dal Navy Seals, e di fronte al morto non si gioisce mai.
A parte la retorica premessa, mi incuriosisce il momento storico in cui è stato identificato e immediatamente bonificato il target per eccellenza della guerra al terrorismo islamico. La pura combinazione vuole che il suo cadavedere sia stato venduto ai media esattamente quando la popolarità del Presidente Obama, il primo uomo degno del Nobel preventivo per la pace, fosse al minimo storico del 45%, la situazione economica degli USA sia sull'orlo di un preannunciato collasso, con una politica sanitaria e del welfare che non hanno dato i risultati promessi. Con una economia interna in crisi, e le banche che muoiono come funghi al sole, con tatuato sulla pelle la sconfitta della guerra in Afghanistan, una guerra che tanti hanno paragonato al fallimento del Vietnam, con una penosa partnership alla recente battaglia sulla Libia che è stata mal digerita da popolo americano.
Ed ecco il salvagente, Osama is dead!
A premessa, come nelle migliori tradizioni, sia noto a tutti che il terrorista è stato ammazzato ma I'm sorry il cadavere non c'è. Ma è mai possibile che la storia non insegna nulla, ancora ci rompiamo le scatole a cercare se Hitler sia stato veramente ammazzato e Mr. Osama lo facciamo tumulare in mare dopo poche ore dalla sua morte? L'unico sfigato pare sia stato Saddam.
Si dice alle scuole di polizia che a premessa della soluzione dell'omicidio deve essere presente il cadavere, altrimenti il delitto rimarrà presunto per assenza della prova fondamentale: il morto!
Gli americani, orfani di ideali, scendono subito in piazza a sventolare le loro bandiere, e lo posso capire per questa povera gente che ha avuto un lutto immenso, irreparabile con centinaia di morti che hanno impresso nella mente, devastati dalla violazione immensa subita l'11 settembre.
E così il mondo va avanti, con la promessa che giustizia è stata fatta. Ma quale giustizia, quella privata al massimo. La vera giustizia è quella somministrata dai tribunali, in cui accusa e difesa si mettono di fronte ad un giudice terzo che stabilisce responsabilità e commisura le pene previste per le azioni ritenute illecite.
Quale tribunale ha condannato Mr. Osama?
Ora qualcuno si chiederà ma sto cretino difende Osama?
Forse come al solito remo contro tendenza, non difendo certo uno che io per primo considero un tremendo terrorista (e mi baso nel giudizio sui fatti documentati che lo hanno visto assassinare tante persone, prima addestrato dagli stessi Navy Seals che poi lo ammazzeranno, poi spietato terrorista in una guerra religiosa contro l'oppressore occidentale), ma ragiono basandomi su quelle sacre parole scritte prima di tutti noi: Libertà, Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza.
Parole importanti messe sulle radici di tutte le democrazie del mondo, usate a tale scopo da religiosi, politici, filosofi e massoni.
In sintesi, è stato ucciso un barbaro terrorista, questo è chiaro a tutti (sempre che il tutto sia realmente avvenuto visto che manca il cadavere) ma in un clima di pura follia politica e mediatica.
Ed inoltre penso a cosa avverrà ora, il diavolo per eccellenza è stato finalmente bruciato, ma chissà quale sarà il prossimo candidato a vestire gli abiti del maligno da combattere per la libertà, quello che giustificherà qualsiasi azione pur di ridare la pace a noi uomini di buona volontà (già sentita?).
Attendiamo fiduciosi